Incontro con la Legio VI Ferrata

Il 2 marzo The Pitch ha avuto l’occasione di ospitare nel nuovo format The Pitch Talks Alessandro Di Leva, presidente dell’associazione Legio VI Ferrata, fondata nel settembre 2009, il cui obiettivo è quello di rievocare le grandi battaglie che hanno visto i Romani protagonisti tra l’età Repubblicana e i primi secoli dell’Impero.

Come ci ha raccontato Alessandro, la Legio VI Ferrata raccoglie nel suo circolo appassionati e specialisti della materia, tra cui storici e archeologi e si occupa non solo di organizzare parate militari o esperienze di rievocazione, ma dedica gran parte del progetto alla divulgazione, attraverso conferenze in tutta Italia. In modo particolare, attraverso didattiche nelle scuole ed eventi live, l’associazione dà la parola ai più esperti, ma anche a chi nella rievocazione storica ha trovato una passione da rendere nota, proponendo la propria esperienza in prima persona come mezzo per conoscere mondi sconosciuti e affascinanti. Dedizione e ricerca si fondono in un comune intento divulgativo che si basa sulla Living history, o archeologia sperimentale.

The Pitch Talks

Che cos’è l’Archeologia sperimentale?

Come suggerisce la definizione stessa, l’archeologia sperimentale pone l’esperimento e la pratica al centro della ricerca. Le domande da porsi sono: “Come vivevano gli uomini e le donne del passato? Come si procuravano il cibo? Come realizzavano oggetti, vestiti, armi, strumenti musicali?”. A tutti questi interrogativi e a molti altri l’archeologia sperimentale cerca di rispondere attraverso un processo di immedesimazione da parte degli studiosi che tentano così di riportare in vita antiche usanze e know-how dei nostri antenati.

L’attenzione al dato comportamentale antropologico è qualcosa che l’archeologia conosce da relativamente poco tempo. È con il fenomeno della New Archaeology negli anni ’70 che l’attenzione dei ricercatori si apre all’etnoarcheologia e all’archeologia sperimentale, mentre nel 1976 il post-processuale Ian Hodder scriveva un libro dal titolo Simulation studies in archaeology. Nonostante i numerosi limiti e difficoltà, immedesimarsi nelle società del passato ha spesso rivelato dati interessanti e fondamentali, soprattutto per quanto riguarda le industrie e la produzione di manufatti e sullo stile di vita delle antiche società. L’esperimento fisico è al centro dell’approccio analitico in un metodo che avvicina sempre di più l’uomo moderno al suo passato storico, ricreando contesti e abitudini.

Accanto a eventi che hanno al centro la rievocazione di battaglie, gli studiosi e gli appassionati della Legio VI Ferrata si dedicano alla ricostruzione di una società che coinvolge uomini di ogni età e ruolo, donne, bambini, ricreando un contesto di quotidianità. 

Cosa significa essere un rievocatore storico?

Legio VI Ferrata

Come ci ha raccontato Alessandro, rievocare le battaglie romane non è solo un’occasione per vivere un’esperienza unica e fuori dal tempo, ma è un modo fisico di immedesimarsi in soldati vissuti più di duemila anni fa; per comprenderne problematiche e piani d’azione. Per esempio, si scoprirà che essere un legionario richiedeva una grande preparazione atletica e fisica e una forte resistenza a situazioni di disagio, alla fatica, alla fame e alla sete. Per un uomo moderno significa mettere in discussione abitudini e comfort, riflettendo sulle profonde trasformazioni avvenute nei secoli e che ci pongono a numerosi gradini di distanza dai nostri antenati. 

Come sottolinea Alessandro, essere un rievocatore storico comporta gradi responsabilità, come ad esempio quella di sfatare vecchi miti per riportare l’attenzione alla vera storia, alla vera archeologia e non a ciò che si vede nei film. Questa responsabilità viene messa in atto in un momento fondamentale della ricerca: la divulgazione. Il racconto, l’esperienza diretta, creano un legame molto più forte tra l’oggi e il passato, suscita curiosità ed entusiasmo e accende il desiderio di toccare con mano il passato rendendolo più vicino a noi, meno spaventoso o sconosciuto.  Elimina le barriere intellettuali e crea un’occasione di confronto. Ma soprattutto, la Legio VI Ferrata crea opportunità per prendere parte al suo grande progetto rievocativo rivolto a chi ne sia interessato o semplicemente incuriosito. Chi non sognerebbe di provare elmo e gladio? 

Logo della Legio VI Ferrata

Archeologa. La mia prima scoperta archeologica: Sele, piccolo cane nero, trovata inaspettatamente tra le rovine di Paestum. Leggere e scrivere sono un modo per indagare la realtà, ritagliando un momento intimo e di riflessione. Amo la natura e mi piace viverla durante una lunga passeggiata in montagna.

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