Embargo attraverso la storia. una misura Efficace?

PREMESSA

Da mesi, se non anni, ci si chiede se la misura di diritto internazionale dell’embargo o meglio delle sanzioni economiche possa funzionare.

La crisi internazionale in atto e le misure prese dalla comunità occidentale nei confronti della Russia hanno riacceso il dibattito.

Previsto dalla Carta delle Nazioni Unite, esso è così definito:

Il Consiglio di Sicurezza può decidere quali misure, non implicanti l’impiego della forza armata, debbano essere adottate per dare effetto alle sue decisioni, e può invitare i membri delle Nazioni Unite ad applicare tali misure. Queste possono comprendere un’interruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche, radio ed altre, e la rottura delle relazioni diplomatiche.

Tuttavia occorre distinguere che quando la misura non è adottata dal Consiglio di Sicurezza ONU occorre parlare di misure economiche coercitive. Esse sono adottate come contromisura per rispondere ad un illecito internazionale commesso da uno stato.

Una breve analisi storica può mettere in luce l’efficacia o meno di questi provvedimenti che da ora in avanti chiameremo per necessità editoriale embargo. Tale azione può essere considerata anche attività ostile alla strenua di un conflitto armato.

Le origini dell’embargo possono risalire anche ai tempi antichi, ma per questa disamina utilizzeremo alcuni esempi di età contemporanea.

CASI STORICI
GUERRE NAPOLEONICHE e GUERRA CIVILE AMERICANA

Thomas Jefferson presidente degli Stati Uniti emanò uno dei primi tentativi di embargo come arma diplomatica all’inizio del XIX secolo. Dichiarò un embargo sul commercio con la Gran Bretagna. Infatti, tale misura interveniva poiché la Royal Navy interferiva con il commercio di paesi neutrali con la Francia e i suoi alleati che erano in guerra con la Gran Bretagna.

Un altro esempio di embargo, dello stesso periodo, è senza dubbio il blocco continentale imposto da Napoleone Bonaparte ai suoi territori.

Questa misura aveva come scopo fermare i commerci britannici con l’Europa.

Ma sia l’embargo statunitense sia il blocco continentale fallirono a causa del dilagante contrabbando. A questo si aggiunse la percezione che merci britanniche fossero considerate migliori e più economiche dei loro equivalenti francesi o europei.

Nel 1862, ad inizio della guerra di Secessione americana, il blocco navale dell’Unione non fiaccò lo spirito confederato. Anche se il blocco dell’Unione ridusse drasticamente l’importazione da parte del sud causando una forte inflazione, il Sud riuscì a ricevere dall’Europa numerose quantità di materiale bellico, così da continuare per altri tre anni la guerra.

embargo IN EUROPA. i casi italiano e tedesco

Anche l’Italia fu colpita dalle sanzioni a seguito della crisi del 1935. Le misure adottate dalla Società delle Nazioni non influirono più di tanto sull’Italia. Nonostante le sanzioni, l’Italia mantenne legami economici con Francia e gran Bretagna, mentre beni colpiti dalle sanzioni raggiunsero l’Italia attraverso la Germania.

Materiale propagandistico dopo l’embargo imposto all’Italia per la guerra d’Etiopia

Durante la Seconda Guerra Mondiale questa misura colpì la Germania, ma una grande aliquota dei rifornimenti riuscì a raggiungere Berlino. Anzi, prima dell’ operazione Barbarossa, gran parte del grano e del petrolio arrivava dall’Unione Sovietica. Mentre, dopo il 22 giugno 1941, i flussi di rifornimento continuarono a transitare attraverso Paesi Neutrali.

L’embargo alla Germania fallì perché i tecnici di Berlino riuscirono a trovare dei sostituti alle materie prime necessarie alla macchina bellica tedesca.

GLI EMBARGHI STATUNITENSI

Nel dopoguerra gli USA utilizzarono moltissimo la misura dell’embargo. Questa misura si rivolse all’Unione Sovietica, dapprima con una limitazione di interscambio di grano che andò a favorire Canada e Australia. Successivamente, l’embargo venne rivolto anche a beni tecnologici, che però riuscirono a raggiungere il territorio russo. Tuttavia questo embargo tecnologico presentava costi più elevati anche se l’Unione Sovietica cercò di mantenere un controllo centralizzato dello sviluppo tecnologico che sarebbe potuto migliorare velocemente con un libero accesso alle conoscenze occidentali.

Tra i più famosi embarghi statunitensi figurano quelli nei confronti di Cuba, Iran e Korea del Nord. La resistenza, l’adattamento e le relazioni internazionali non hanno minimamente fiaccato queste nazioni.

Immagine satirica dell’embargo di Cuba,
uno dei più lunghi e famosi della storia contemporanea.
GLI EMBARGHI DELL’ONU

Le Nazioni Unite imposero un embargo su molti beni economici per la Rhodesia dopo che il governo bianco di minoranza dichiarò unilateralmente la sua indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1965. Questo embargo non ottenne risultati sperati, anzi le merci raggiunsero la Rhodesia attraverso le vicine colonie portoghesi o il Sud Africa.

CONCLUSIONI

Questa breve carrellata di esempi storici mette in risalto che l’embargo non abbia mai ottenuto il risultato sperato nel momento della decisione politica. Inoltre, nella maggior parte dei casi, è stata una misura presa da Stati con una forte proiezione mercantilista e di mercato di stampo anglo-sassone.

Questi ed altri esempi storici, non riportati ma consultati, dimostrano che gli stati colpiti soffrano per le immediate conseguenze, ma continuano a resistere. Per questi motivi, gli esempi storici, lontani dall’essere mezzi di divinazione futura, suggeriscono che gli embarghi possono includere azioni e reazioni di diverso tenore, ma assolutamente che non sono dei sicuri sostituti della guerra.

Emanuele Di Muro. Si diletta a correre maratone attraverso i sentieri della storia.Il suo anno di nascita ha irrimediabilmente condizionato la sua propensione a elaborare strampalate previsioni geopolitiche.#Runninginhistory

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