La costruzione della strada del Sempione.

Questo articolo parte dal passaggio delle Alpi, le sue difficoltà, i suoi spazi; dalla necessità di garantire le vie di comunicazione. Se la figura del fante, carico di zaino e fucile, può far venire in mente la fatica del soldato, quella del geniere è pressoché sconosciuta.

PREMESSA

La modifica del paesaggio alpino (lavori sulle mulattiere per allargare i corridoi di mobilità, creando nuove strade, per esempio il Sempione), le mura dei forti, la preparazione agli assedi e la possibilità di raggiungere il campo di battaglia, sono la manifestazione del silenzioso e duro lavoro dei topografi, degli ingegneri, ma soprattutto di zappatori e minatori: in una parola i genieri.

Ogni battaglia, guerra, scontro, ha bisogno di chi lavora nell’ombra per preparare il terreno di operazione. Scavare buche al buio, costruire al gelo strade in quota, gettare ponti, costituiscono l’essenza del geniere: tanto lavoro, poca apparenza.

COMPITI E ORGANIZZAZIONE DEL GENIO IN ETA’ NAPOLEONICA

Tra i compiti principali delle unità del genio in operazione vi era la mobilità delle proprie forze, la contro mobilità e protezione delle forze che in età napoleonica consisteva anche nella tenuta e manutenzione delle fortezze.

Dapprima vi fu la Legione Lombarda, costituita alla fine del 1796. Essa annoverava come unità del Genio un battaglione di zappatori. Dopo, con la costituzione della Repubblica Cisalpina, si rese necessaria anche la costituzione di un esercito permanente in tempo di pace. La struttura prevedeva una divisione di fanteria costituita da due brigate: una di artiglieria e un battaglione del Genio di zappatori, minatori, artieri e pontieri. Inoltre, per il Genio erano state costituite due brigate per il servizio tecnico, dividendo il territorio in direzioni lavori.

Mentre si costituiva l’impalcatura dell’esercito, si ebbe anche il bisogno della formazione e addestramento degli ufficiali del Genio italico al fine di rimanere al passo con i paritetici francesi che, all’inizio, erano presenti in ogni piazza. Si manifestò così l’idea di una scuola di Artiglieria e Genio.

CHI ERANO I GENIERI?

Le prime truppe del Genio provenivano da personale di manovalanza voluto da Bonaparte ai tempi dell’assedio di Mantova. Il primo reclutamento prevedeva dei requisiti per la specialità e per i sergenti: per gli zappatori occorreva saper leggere e far di conto; gli artisti dovevano essere in grado di lavorare ferro e legno; i minatori dovevano possedere l’idoneità al maneggio esplosivi – o essere maestri muratori, o almeno apprendisti; i pontieri dovevano essere fabbri, falegnami e barcaioli; i sergenti dovevano possedere cognizioni di disegno.

Geniere a lavoro. Illustrazione di Valentina Pasta ©EmanueleDi Muro
L’IMPIEGO IN OPERAZIONI

Zappatori e minatori erano utilizzati nella fase offensiva, soprattutto nella preparazione degli assedi. Infatti questi specialisti si trovavano anche nelle unità di artiglieria. I francesi portavano in dote la grande scuola di Vauban. Durante gli spostamenti poteva capitare che occorresse guadare un fiume. I genieri allora avevano il compito di costruire dei ponti mobili, di barche, principalmente, in maniera da permettere alle truppe il passaggio sull’altra riva.

Ma ciò per cui vogliamo ricordare i genieri in questo articolo è la costruzione dell’ arteria di comunicazione nata dall’esigenza bellica e diventata una delle vie di comunicazioni per le attività economiche, commerciali e sociali tra Italia e Svizzera: la strada del Sempione.

COME FU CONCEPITA

Concepita per aspetti strategici, la strada del Sempione avrebbe dovuto collegare Parigi e Milano, passando per la piazza di Alessandria. A livello amministrativo, la responsabilità era stata suddivisa tra la Repubblica Francese e quella Cisalpina. Per Bonaparte dovevano essere i militari a costruire la strada. La Francia era responsabile del tratto di montagna da Briga a Gstein-Gabi (Gabio), mentre la Repubblica Cisalpina da Gabio fino a Domodossola. Sovrintendente era il Ministro della Guerra a Parigi, direttori dei due lotti due ingegneri di brigata.

Fu così che i genieri furono utilizzati in quella che possiamo definire una delle più grandi opere infrastrutturali decise da Napoleone: la costruzione della strada del Sempione. Napoleone commissionò i primi lavori subito dopo la cosiddetta Prima Campagna d’Italia. La prima difficoltà fu la neve che era presente per gran parte dell’anno nelle zone da ampliare. Per fini militari, Napoleone ordinò di utilizzare il legno per costruire i ponti, invece che la pietra o il marmo come suggerito dagli ingegneri. Oltre all’aspetto tattico di poter far saltare eventualmente i ponti, l’utilizzo del legno era facilitato in una zona ricca di foreste.

IL DURO LAVORO DEI GENIERI

Le ricognizioni effettuate sulla mulattiera esistente avevano evidenziato delle difficoltà relative ai passaggi sui torrenti e alla ormai nota presenza della neve. Per ovviare a queste problematiche, il progetto prevedeva di lavorare su inclinazioni della strada al fine di permettere facilmente la pulizia della neve e rendere quanto più praticabile il percorso. Ciò che rese la strada del Sempione un’opera monumentale fu la volontà di realizzare gallerie attraverso la roccia. L’opera di scavo delle gallerie fu pericolosa e portò a molti incidenti, dovuti soprattutto allo scoppio delle mine per aprire i varchi.
L’impiego del Genio militare all’inizio della prima fase della costruzione della rotabile del Sempione, evidenzia ancora di più l’importanza del Genio militare – oltre che in funzioni combat – durante un assedio o il passaggio di un fiume, anche in funzione di opere strategiche quali strade o fortezze.

Se i genieri non avessero battuto la prima strada, forse qualche decennio dopo, non sarebbe mai stata aperta la ferrovia. Questo è solo un esempio di come l’epoca napoleonica abbia influenzato i decenni successivi.

Emanuele Di Muro. Si diletta a correre maratone attraverso i sentieri della storia.Il suo anno di nascita ha irrimediabilmente condizionato la sua propensione a elaborare strampalate previsioni geopolitiche.#Runninginhistory

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