La diffusione del vaiolo delle scimmie (monkeypox)

Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo della diffusione del monkeypox (o vaiolo delle scimmie) e della campagna vaccinale.

Sono 545 i casi accertati di monkeypox in Italia, probabilmente sottostimati. Secondo la mappa dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), aggiornata al 4 agosto, è uno dei Paesi più a rischio. Naturalmente bisogna considerare che questi dati corrispondono a meno di 10 casi per 1 000 000 abitanti. Si tratta comunque di un’allerta importante per la salute, dichiarato emergenza sanitaria internazionale dall’OMS a fine luglio. Anche grazie alla mobilitazione della comunità LGBTQ+ – fortemente colpita dal vaiolo delle scimmie – a breve comincerà la campagna vaccinale in Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna.

Fonte: ECDC

Come ne ha parlato la stampa italiana?

Fanpage si concentra sui dati. L’articolo prende il via proprio dalla mappa dell’ECDC basata sul numero dei casi di monkeypox accertati nei Paesi dell’UE, dei Balcani e la Turchia. L’ECDC ha prodotto però delle carte ben più aggiornate rispetto a quella citata, che inserisce l’Italia tra gli Stati “rosso scuro”, cioè quelli con il maggior grado di rischio.

Stando ai dati, l’Italia (545 casi) non è sullo stesso piano di Spagna (4577 casi), Germania (2839), Francia (2161), Paesi Bassi (959) e Portogallo (633). Quindi è una forte semplificazione colorare questi Paesi tutti nello stesso modo. I dati qui riportati si riferiscono all’aggiornamento dell’ECDC del 4 agosto. Il dato italiano più aggiornato, però, è quello divulgato dal Ministero della Salute il 5 agosto.

Nell’articolo si ricorda inoltre che sono soprattutto gli uomini ad essere colpiti (99,1% dei casi). Infine viene fatta una panoramica dei sintomi, sottolineando che al momento solo tre pazienti sono giunti in terapia intensiva (in uno dei casi per ragioni estranee al monkeypox) e due sono deceduti.

Il Post ha invece elaborato una guida sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute: “Cosa fare in caso di contatto con un positivo al vaiolo delle scimmie”. Innanzitutto viene fatta una precisazione: “Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva causata dal virus MPXV (Monkeypox virus) e non va confusa con il ben più rischioso vaiolo, malattia dichiarata eradicata nel 1979 dall’OMS in seguito a una massiccia campagna di vaccinazione condotta tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta”.

La circolare ministeriale, riassunta dalla testata, spiega sostanzialmente che il monkeypox viene individuato attraverso un apposito test e chi risulta positivo deve isolarsi e astenersi dai rapporti sessuali fino alla guarigione. “È possibile uscire di casa per visite mediche o fare attività fisica a condizione che si indossi la mascherina chirurgica e che le vescicole siano coperte con vestiti con maniche e pantaloni lunghi”. Questo perché l’infezione da MPXV (monkeypox virus) non si diffonde solo attraverso i rapporti sessuali ma più in generale attraverso il contatto con le lesioni cutanee.

Viene poi riportata una mappa interattiva dell’Italia, attraverso cui si nota come i casi si concentrano soprattutto in Lombardia e Lazio. I dati sono relativi al 3 agosto. Quelli più recenti, risalenti al 5 agosto, riportano 250 casi in Lombardia e 109 nel Lazio. Il Ministero della Salute emette infatti un bollettino sulla diffusione del monkeypox due volte alla settimana: di mercoledì e venerdì.

Anche Il Sole 24 Ore si concentra sulla circolare ministeriale, ma indubbiamente in modo più sintetico. L’articolo evidenzia soprattutto la misura dell’isolamento e della quarantena per arrestare i contagi.

Si passa poi alle comunicazioni dell’Istituto per le malattie Infettive Spallanzani di Roma, che annuncia di essere pronto per la vaccinazione. Le prime regioni che si apprestano ad avviare la campagna vaccinale con JYNNEOS (MVA-BN) sono Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna. La data di inizio dovrebbe essere l’8 agosto e verrà data la priorità agli MSM in almeno uno dei seguenti casi di rischio:

  • storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali;
  • partecipazione a eventi di sesso di gruppo;
  • partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune;
  • recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno);
  • abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

Dove abbiamo a disposizione i dati sull’orientamento sessuale, infatti, si nota che il monkeypox ha colpito per il 98% MSM e questo avviene per la maggior parte anche in Italia. La testata conclude l’articolo con una panoramica della distribuzione dei casi a livello nazionale e globale.

Infine La Repubblica spiega che la campagna vaccinale che descrive come imminente non sarà di massa. Infatti “Le dosi sono state acquistate dall’Unione Europea, come per il Covid. Al nostro Paese ne spettano 16mila: 5.200 sono già arrivate, le altre sono attese per fine agosto. A fine anno ci sarà probabilmente un’ulteriore tranche”.

Le dosi disponibili sono contenute e, si legge, “proprio perché il vaiolo umano è stato debellato e nessuno si aspettava un’epidemia di vaiolo delle scimmie – da maggio nel mondo si sono registrati 22mila casi in 72 paesi e 9 decessi – il vaccino viene prodotto da un’unica ditta, la danese Bavarian Nordic, che è lontana dal poter soddisfare la domanda di tutto il mondo”.

Leggo, scrivo e ne parlo. Sono una giornalista, un'insegnante. Mi occupo di diritti e conduco il podcast Cristianə a chi?

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