Mentire per raccontare la verità

All’interno di questa rubrica si tenterà di sviscerare e approfondire i ruoli sociali, culturali e civili che la fotografia si trova a ricoprire da centocinquant’anni a questa parte, con la proposta e il commento di immagini che hanno segnato la storia di questo affascinante linguaggio artistico.

La fotografia è una bugia costruita a tavolino, ma è anche lo strumento che ci serve per leggere e comprendere il mondo

Nel suo libro Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso, il giornalista Michele Smargiassi propone un’arguta riflessione sul tema della manipolazione delle immagini e sul ruolo della fotografia come mezzo per documentare la realtà.
Attraverso una serie di esempi e curiosi aneddoti, emerge una conclusione tanto scontata quanto sconvolgente: la fotografia non è affatto portatrice di verità, al contrario è il risultato di un totale stravolgimento della realtà che percepiamo.
La fotografia per sua natura mente, ma è proprio grazie alla sua capacità di astrazione che abbiamo la possibilità di interpretare e capire più a fondo la complessità del mondo che viviamo.
La spiegazione più efficace di questo dualismo autentico/artificioso si riconosce in uno scatto di Robert Doisneau.

Le baisers de l’hotel De Ville, Paris 1950. © Robert Doisneau

«Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere»

R. Doisneau


L’opera più conosciuta del fotografo di Gentilly è senza dubbio Le Baiser de l’hôtel de ville, realizzata a Parigi nel 1950. Forse non tutti sanno che l’immagine del bacio più famoso della storia della fotografia non è stata catturata per caso, ma è il frutto di un servizio fotografico realizzato per il magazine Life, in cui i due giovani ritratti sono attori che stanno posando.L’identità dei due modelli rimane segreta fino al 1992, quando Denise e Jean-Louis Lavergne, una coppia di improvvisati truffatori, si presenta a un programma televisivo francese con l’intenzione di denunciare il fotografo, sostenendo di essere stata paparazzata senza permesso. Solo allora la vera modella dello scatto, Françoise Bornet, si presenta da Doisneau dimostrando di essere la ragazza fotografata quarant’anni prima insieme al suo compagno Jacques Carteaud, grazie a una stampa originale regalatale dall’artista, che viene così scagionato da ogni accusa giudiziaria.
Quello che resta, però, è l’accusa morale: sì, perché il bacio più bello, romantico e iconico della storia della fotografia, vero e proprio inno all’amore spontaneo e passionale, non è altro che una spettacolare menzogna costruita ad hoc.

«La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare»

Lewis Hine

Note biografiche
Robert Doisneau fu un fotografo francese che nacque a Gentilly il 14 aprile del 1912 e morì a Montrouge il 1° aprile del 1994. È considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson e Willy Ronis, uno dei maggiori esponenti del fotogiornalismo e della fotografia umanista.

la tua finestra sul mondo

Iscriviti alla newsletter:

    SEGUICI: