Paesi Bassi, monarchia e matrimonio egualitario

Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per provare a mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo della monarchia olandese e del matrimonio egualitario.

Il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte si è recentemente espresso sul rapporto tra la casa reale e il matrimonio egualitario. È avvenuto martedì 14 ottobre 2021 in una lettera indirizzata al parlamento. La discussione è sorta dopo la pubblicazione del libro di Peter Rehwinkel Amalia: de plicht roept (in italiano: Amalia, il dovere chiama). Il testo racconta di Catharina-Amalia d’Orange-Nassau, principessa ed erede al trono olandese, e presenta come datata la regola per cui i membri della casa reale possono sposare persone dello stesso genere solo rinunciando al trono.

Il premier Rutte, quindi, ha dichiarato che il matrimonio egualitario non sarà più un ostacolo per la famiglia reale. Questa affermazione rende uniforme l’accesso olandese ai cosiddetti matrimoni arcobaleno, che nei Paesi Bassi sono legali dal 2001.

Il primo ministro olandese Mark Rutte. Credits: Patrick van Katwijk/BSR Agency/Getty Images
Il primo ministro olandese Mark Rutte. Credits: Patrick van Katwijk/BSR Agency/Getty Images

Come hanno riportato la notizia i giornali? Il Corriere della Sera intitola l’articolo: «La svolta dell’Olanda: sul trono anche dopo un matrimonio gay». Si ricorda che la questione era già stata sollevata nel 2000, ma senza alcun risultato. La novità quindi – in un Paese che è stato il primo al mondo a legalizzare il matrimonio egualitario – risiede in una conferma certa: i membri della famiglia reale non dovranno lasciare il trono se scelgono di sposarsi con persone del loro stesso genere. Questo vale quindi per le persone gay, ma anche bi, pan, etc.

La testata sottolinea il ruolo di apripista dei Paesi Bassi e, in generale, delle monarchie nordiche in temi di diritti e di uguaglianza, definendo questi Stati «monarchie in bicicletta proprio per l’apertura alla modernità e alla praticità». Per rimarcare questo ritratto dei Paesi Bassi, si citano in chiusura alcuni eventi come la rinuncia di un’ingente somma di denaro da parte proprio della principessa Amalia.

Il Post, invece, si concentra sulle norme che regolano i matrimoni della casa reale. Nei Paesi Bassi, infatti, essi devono essere approvati dal parlamento con un documento ufficiale. Se ciò non accade, i membri della monarchia possono proseguire nell’unione, ma perdendo il diritto al trono.

La principessa olandese Amalia. Credits: Patrick van Katwijk/Getty Images
La principessa olandese Amalia. Credits: Patrick van Katwijk/Getty Images

D’altra parte Il Fatto Quotidiano si mostra meno entusiasta già dal titolo: «Matrimoni omosessuali tra reali: l’Olanda dice sì, ma difficilmente altre monarchie la emuleranno». Nonostante l’erronea attribuzione del libro al centro del dibattito alla principessa Amalia e non a Rehwinkel, la testata compie un ritratto dell’erede al trono. Ricorda che non si conosce la vita privata della principessa, ma è noto il suo impegno a sostegno della comunità LGBTQ+.

Accanto a questa notizia, per rimarcarne l’unicità, viene riportato un fatto avvenuto nella metà degli anni 2000 nello stato indiano del Rajpipla. Il principe Manvendra Singh Gohil fu «costretto a sposare una donna, è caduto in depressione, è stato diseredato e ripudiato dalla famiglia dopo la decisone di divorziare e di fare coming out ed è stato colpito persino da minacce di morte». In questa breve rassegna a sostegno della tesi per cui «è altamente improbabile che altre famiglie reali vogliano aprire la strada al riconoscimento e alla legittimazione dei matrimoni gay», si cita anche la famiglia reale britannica, risalendo nel tempo addirittura fino a Riccardo Cuor di Leone.

Infine Il Messaggero presenta la notizia in modo leggermente scostato dall’andamento dei fatti. Dal titolo – «Olanda, sul trono anche con matrimonio gay. Ecco cosa ha deciso la principessa Amalia» – sembra infatti che sia stata la stessa erede al trono a rendere ufficiale questa risoluzione, ma non è stato così. Dopo aver riportato i fatti, inoltre, si sottolinea che «poco si sa della vita privata della bionda principessa», oltre al suo aspetto estetico evidentemente e agli hobby che vengono citati in chiusura dell’articolo. Un ritratto non di certo approfondito.

I titoli delle testate considerate. Paesi Bassi, monarchia e matrimonio egualitario
I titoli delle testate considerate

Una stessa notizia, quattro narrazioni diverse. Ci sono molti punti in comune, naturalmente, ma ciascuna testata ha scelto un taglio preciso per comunicarla al proprio pubblico.

Leggo, scrivo e ne parlo. Sono una giornalista, un'insegnante. Mi occupo di diritti e conduco il podcast Cristianə a chi?

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