Il Super Bowl della coesione

Il football americano ha il compito di dare il via alla ripartenza di un paese sofferente e segnato dalle divisioni. Il 55esimo Super Bowl farà da spartiacque tra due ere presidenziali molto differenti tra loro, almeno sulla carta. Si tratta dell’ultimo atto di una stagione travagliata a livello sociale, ma di progresso per la NFL. Ci sono state numerose iniziative di inclusione e di coinvolgimento delle minoranze, come anche progetti in cantiere per rendere il campionato sempre più solidale. La partita di questa sera avrà un tocco rosa in più. Non solo schemi, touchdown e blocchi: protagoniste indiscusse di questa edizione saranno le donne.

Stanotte l’America si ferma per l’evento sportivo più atteso dell’anno. Al Raymond Jay Stadium di Tampa (Florida), va in scena il Super Bowl LV tra i Tampa Bay Buccaneers, padroni di casa, ed i campioni in carica dei Kansas City Chiefs. Per la prima volta nella storia una franchigia ospiterà la finalissima. La partita si disputerà al cospetto di 22.000 spettatori, circa un terzo della capienza dell’impianto. Di questi, 7.500 saranno operatori sanitari, già vaccinati, impegnati nella battaglia al Covid. Sarà l’ultima partita delle stagioni sportive della presidenza Trump, nonché l’inizio ufficiale dell’era Joe Biden.

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Il Teatro del SuperBowl LV: il Raymond Jay Stadium. – Fonte: Twitter

Da Brady a Brady. Il mandato di The Donald si conclude come si era aperto, ovvero con Tom Brady a giocarsi il titolo di campione del mondo. Il quarterback californiano, 43 anni, giocherà il suo decimo Super Bowl, il primo senza indosso la maglia dei New England Patriots. In caso di vittoria si tratterebbe del settimo trionfo personale, che andrebbe a rafforzare il primato di giocatore più vincente di sempre. Trasferitosi in Florida assieme allo storico “compagno di merende” Rob Gronkowski, dopo venti stagioni nei pressi di Boston, The Goat è riuscito nell’ennesimo miracolo della sua carriera, confermandosi un fattore chiave.

La franchigia di Tampa Bay, infatti, ha centrato i playoff per la prima volta dal 2007, mentre mancava ad un Super Bowl dal 2002, anno in cui vinse contro gli Oakland Raiders. Dall’altro lato, è significativo come i New England Patriots, ex squadra di Brady, non siano riusciti, per la prima volta dal 2008, a qualificarsi per la post-season.
Tom Brady, amico di vecchia data di Trump, è stato molto vicino agli ambienti repubblicani. Tanto che, nel 2016, il tycoon gli chiese di prendere parte al discorso di insediamento. Il quarterback declinò, specificando di non volere immischiarsi in affari politici.

Sull’altra sideline ci sono i Kansas City, desiderosi di ripetersi dopo la vittoria dello scorso anno sui San Francisco 49ers. A guidare in campo la squadra sarà Patrick Mahomes, 25 anni. Lo scorso luglio, l’atleta texano è diventato il giocatore più pagato della storia, in quanto, dopo aver esteso il suo contratto per altri dieci anni, percepirà più di 500 milioni di dollari. Lo scontro Mahomes-Brady rappresenta un passaggio di consegne tra il quarterback più vincente di sempre ed il suo degno erede. Una staffetta tra vecchia scuola e nuove leve.

Tampa Bay Buccaneers quarterback Tom Brady and Kansas City Chiefs quarterback Patrick Mahomes.
Tom Brady (a sinistra) e Patrick Mahomes (a destra). – Fonte: Twitter

In ambito politico, il main event mette faccia a faccia due città unite da una situazione politica simile. Tampa è una roccaforte democratica in uno stato prevalentemente repubblicano, a cui si aggiungono Miami, Tallahassee e Orlando. Allo stesso modo Kansas City, in Missouri, è una delle poche città assieme a St.Louis, in cui ha trionfato Biden.

Le questione razziale ha profondamente segnato lo scorso mandato presidenziale ed è ancora oggetto di scontro sociale. Mai come quest’anno il Super Bowl sarà un’occasione di rivalsa per le minoranze, troppo spesso maltrattate da Trump. I nativi americani hanno visto la loro identità lesa più volte da parte dell’ex presidente: dall’oleodotto in Dakota all’esplosione di alcune tombe dei Nativi per favorire la costruzione del muro, fino al discorso pronunciato nelle Black Hills del Sud Dakota lo scorso 4 luglio.

La presenza dei Chiefs al Super Bowl è simbolica per l’intera comunità degli indiani d’America: rispecchia l’intenzione di essere protagonisti nel prossimo futuro. La franchigia, nel suo statuto, rimarca la volontà di mantenere vive le tradizioni dei nativi americani ed i loro beni culturali presenti sul territorio. Gli elementi sono molteplici: dal simbolo, raffigurante una freccia, fino ai canti. La Tomahawk Chop è il rito più famoso, si tratta dell’inno di battaglia degli indiani, riprodotto dai tifosi prima di ogni kickoff nei match casalinghi.

Il tradizionale rito del Tomahawk Chop eseguito dai tifosi Chiefs all’Arrowhead Stadium di Kansas.

Il LV Super Bowl sarà particolarmente a “tinte rosa“, così come, almeno stando alle prime dichiarazioni e risoluzioni, il prossimo quadriennio Biden. Gli USA, per la prima volta nella loro storia, sembrano voler mettere al centro il ruolo della donna. Se alla Casa Bianca Kamala Harris è stata nominata prima vicepresidente donna della Nazione, sul campo da football Sarah Thomas sarà il primo arbitro donna nel team che dirigerà il Super Bowl. Nativa di Pescaguola (Missisipi) e laureata all’Università di Mobile (Alabama), è entrata nella NFL nel 2015. Dopo Shannon Eastin, è stata la seconda donna a dirigere un incontro di stagione regolare e la prima impegnata in una gara di playoff (2019, New England Patriots vs San Diego Chargers).

Essere la prima significa tanto per me. Ho una bambina preziosa che sta guardando sua mamma non solo in campo, ma quotidianamente a casa e voglio che lei sappia. Vedilo, credici, puoi farlo. È così significativo. Non avrei mai immaginato di essere la prima in questo. Sono davvero onorata di essere parte della crew arbitrale del Super Bowl di quest’anno.

Sarah Thomas

Thomas sarà in ottima compagnia. Il coaching staff dei Buccaneers, infatti, presenta Maral Javadifar e Lori Locust, rispettivamente preparatrice atletica e assistente alla linea di difesa. In caso di vittoria saranno le prime donne ad aggiudicarsi il Vince Lombardi Trophy. Cercheranno di avere miglior fortuna rispetto alla collega Ketie Sower, assistente d’attacco lo scorso anno dei 49ers. Non è la prima volta che Bruce Arians, head coach dei Tampa Buccaneers, si affida a una donna: nell’esperienza agli Arizona Cardinals, infatti, aveva scelto Jennifer Welter come assistente.

Arizona Cardinals coach Jen Welter teams up with official Sarah Thomas for  night of NFL firsts
Jennifer Welter e Sarah Thomas dialogano prima del match di preseason tra Kansas City Chiefs e Arizona Cardinals, il 16 agosto 2015. – Fonte: Twitter

La stagione NFL 2020 è stata contraddistinta dalla folta presenza di donne nei coaching staff delle franchigie. I Denver Broncos hanno assunto Emily Zaler come preparatrice atletica, così come i Tennessee Titans con Cristi Bartlett; Callie Brownson è stata nominata capo staff dei Cleveland Browns. Chelsea Romero ha fatto parte del conditioning staff dei Los Angeles Rams. Tra le file di Washington, Jennifer King è assistente allenatore dei running back. Quest’ultima è stata confermata anche per la prossima stagione. La “peculiarità” è che si tratta della prima donna di colore nel team degli assistenti allenatori in una franchigia NFL. Il futuro delle quote rosa nella Lega appare roseo.

L’incarico significa tanto. È fondamentale essere un buon punto di riferimento, cosa che io non ho avuto. È bellissimo essere parte di tutto questo. Penso davvero che sia qualcosa di cui, tra 10 e 15 anni, vedremo l’entità. Il movimento sta realizzando che ci sono donne capaci di lavorare nel football ad alto livello, e stanno concedendo loro un’opportunità. È semplice.

Jennifer King
Lori Locust, Jennifer King e Maral Javadifar prima della Wild Card tra Washington Football Team e Tampa Bay Buccaneers, 9 gennaio 2020. – Fonte: Twitter / Buccaneers

La lotta contro le discriminazioni sessuali è stata di particolare rilievo in questa stagione. Nel mese di ottobre, periodo dedicato alla comunità LGBT, la NFL ha promosso una serie di iniziative, tra cui la Pride Theme Shield. Combattere le disuguaglianze e mostrare pieno appoggio alla comunità erano tra gli obiettivi che la Lega si era prefissata. Un primo monito riguardo alla presenza di giocatori omosessuali in NFL fu dato da Micheal Sam che nel 2014, in un’intervista al New York Times, fu il primo giocatore a fare coming out. Dopo due brevi esperienze a St.Louis ed a Denver, concluse la carriera nel 2015 a Montreal a causa dei continui attacchi omofobi ricevuti.

Da quel momento, le franchigie e la NFL si sono mosse per difendersi da accuse di razzismo e per tutelare la propria immagine. Il coinvolgimento della comunità LGBT è diventato una priorità. Infatti, dopo Sam altri ex giocatori hanno dichiarato apertamente la propria omosessualità, ricevendo pieno appoggio da tutto il movimento. Ryan O’Callaghan, Jeff Rohrer, Rk Russel e Wade Davis sono solo alcuni casi, e sono stati protagonisti dello spot ufficiale della NFL Pride.

La comunità LGBT ha creato una propria lega di flag football (la versione senza contatto). Nel 2002, infatti, è stata fondata la National Gay Flag Football League, torneo che si svolge annualmente dopo la Columbus week, attorno alla metà di ottobre. Squadre provenienti da ogni angolo degli Stati Uniti si ritrovano per contendersi il Gay Bowl. Un’iniziativa che ha catturato l’attenzione sia dei media che della NFL.

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Jeff Rohrer, ex linebacker dei Dallas Cowboys, ora testimonial NFL Pride. Fonte: NFL

Gli afroamericani sono stati, senza dubbio, la minoranza più maltrattata e presa di mira da Trump. In principio fu Colin Kaepernik a protestare contro le numerose cariche della polizia ai danni della comunità afro, inginocchiandosi ad ogni partita durante l’inno nazionale in segno di protesta. Pagò cara questa iniziativa in quanto, scaduto il contratto nel 2017, nessuna squadra lo ha più ingaggiato. La stessa NFL condannò pubblicamente il gesto di ribellione (salvo fare marcia indietro solamente pochi mesi più tardi).

A cambiare la situazione drasticamente fu la morte di George Floyd, con la Lega “costretta” a prendere posizione contro le ingiustizie, appoggiando qualsiasi iniziativa di protesta. Molti giocatori aderirono al movimento Black Lives Matter, replicando il gesto dell’allora quarterback dei 49ers. Anche i personaggi dello spettacolo si schierarono contro le ingiustizie fatte dalla polizia. Tra questi The Weeknd, che sarà protagonista dell’Half Time Show. Il cantante canadese, filantropo e attivista, nel giugno 2020 ha donato 500.000 euro all’organizzazione BLM. A fargli da spalla Miley Cyrus, che coinvolgerà con il TikTok Tailgate nel Pregame Show.

Kaepernick anthem protest: Player had 'death threats' - BBC News
Colin Kaepernik (a destra) ed Eric Reid (sinistra) si inginocchiano durante l’inno nazionale. – Fonte: Twitter

L’evento sarà lo spartiacque tra il recente passato, ricco di disuguaglianze e divisioni, e la volontà di costruire un futuro di coesione. Oltre al sentitissimo “The Star-Spangled Banner“, cantato da Jazmine Sullivan ed Eric Church, la cantautrice H.E.R. intonerà “America The Beautiful“. Un momento significativo vedrà protagonista Amanda Gorman. La poetessa ventiduenne, celebre per aver recitato “The hill we climbed” all’insediamento del nuovo presidente, reciterà versi inediti prima del calcio d’inizio. Lo sport americano e la NFL, infatti, ci tengono particolarmente a lanciare un messaggio di distensione e di pace. Un deciso impegno contro il razzismo, che ha lacerato il Paese della libertà.

Le persone che lavorano insieme vinceranno. Sia che stia lottando contro una complessa difesa di football, o contro i problemi della società moderna.

Vince Lombardi
Amanda Gorman recita i versi della poesia “The hill we climbed” all’insediamento di Biden come nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, 20 gennaio 2021.

Milanese e milanista. Tra la sue passioni la geografia, il turismo e il football americano. Preferisce una gita in montagna ad una giornata al mare. Sogna la riunione degli Oasis, i PTN al Superbowl e Daniel Maldini alzare l'ottava.

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