La fine degli stereotipi

È tempo di Festival e come ogni anno Venezia è teatro di uno spettacolo meraviglioso: abiti, attrici e attori di fama mondiale, celebrità che non si perdono nulla di questo evento così magico. Con lo show di apertura di Dolce&Gabbana abbiamo visto sfilare sulle passerelle ragazzi e ragazze di tutti i generi e con loro star del calibro di Jennifer Lopez, Leni Olumi Klum (figlia della top model Heidi Klum) e Deva Cassell Bellucci, figlia di una delle coppie più amate di tutti i tempi. Donne bellissime, con visi e corpi perfetti degni dell’invidia di qualsiasi altra invitata allo spettacolo di apertura. Eppure, in un periodo storico così ricco di cambiamenti per le donne, quello che più è saltato all’occhio è il modo in cui alcune invitate hanno scelto di partecipare all’evento.

“Non solo corpo”: voce e testa in prima linea

Non solo bellezza ma anche voce, come quella di Penelope Cruz che, intervistata dalla giornalista, è apparsa in TV con un italiano perfetto, un carisma incredibile tanto da essere lei stessa a parlare del film davanti ad un Almodovar incantato e (ironicamente) azzittito dalla donna che da sempre sceglie per i personaggi dei suoi film. La stessa Serena Rossi, madrina di questa edizione del Festival e attrice di grande bravura coinvolta in parti importanti come quella nella fiction RAI su Mia Martini, è salita sul palco ricordando a gran voce lo scempio che sta accadendo in Afghanistan. Ha dato voce a tutte le donne che sono rimaste in balia dei Talebani e delle loro violenze: “Non lasciamole sole”, questo chiede ad un pubblico che forse si aspettava di sentirla parlare solo di cinema. 

Donne impegnate, non solo “manichini” sotto abiti costosi, frutto delle ultime collezioni di famosi brand.

“La verità è che mi piaccio abbastanza”

In questa edizione, nel suo piccolo (ma neanche troppo), c’è una donna che non solo ha abbattuto lo stereotipo “di ruolo” ma anche, i canoni fisici imposti da non si sa nemmeno chi. Parliamo di Cristina Fogazzi, in arte “L’Estetista Cinica, una donna in carriera grazie alla sua azienda VeraLab, da milioni di euro di fatturato, nata da un piccolo centro estetico di Milano.

Una “squattrinata”, come spesso si è definita ma, con un grande sogno e tanta voglia di farcela. Insomma una donna self-made, sicura e senza peli sulla lingua, impegnata su vari fronti. La cinica, molto attiva sui social, mostrava ormai da settimane il suo look in occasione del Festival. Preparativi piuttosto inusuali, poi rivelatesi efficaci, se pensiamo alle classiche prove abito che si fanno per queste occasioni.

L’abbiamo vista in tutte le salse, ad esempio con il vestito indossato in giro per casa per riuscire ad allargarlo, eppure ognuna di queste salse aveva la bontà di essere reale! Nessun “Consigli per diete last-minute?” nelle sue storie instagram, nessuna ricerca alla guaina contenitiva perfetta, insomma, nessun genere di terrorismo psicologico su se stessa o sulla sua community. 

Il red carpet, com’era prevedibile che fosse, è stato incredibile perché niente poteva essere meglio che vedere una donna felice di se stessa nonostante sia considerata dalla società “non in linea” con certi canoni. La pancetta “a vista” lei l’aveva già annunciata, infatti c’era e si vedeva, eppure? Niente, il risultato è stato comunque splendido. Bella, intelligente, carismatica e con grande spirito imprenditoriale, tutti aggettivi che ad alcuni fanno paura perché hanno il sapore dell’indipendenza e intraprendenza femminile. 

Cristina in questa edizione è stata, ed è, degna rappresentate di tutte quelle donne che sanno guardarsi allo specchio con amore nonostante la società non sappia essere gentile con loro. È tutte noi quando diciamo “da domani dieta” e poi sappiamo che non si può rinunciare alla felicità di una pizza con gli amici, è tutte quelle donne che comprano un vestito nonostante la commessa maleducata le consigli “qualcosa di più appropriato per lei”.

Per l’ennesima volta l’universo femminile è riuscito ad essere il riflesso di lotte femministe che vanno avanti da decenni: emancipato, indipendente e forte. Si può essere tutto, belle e curate oppure no, magre e non, attrici, modelle, portavoci di minoranze e imprenditrici pur restando semplicemente: DONNE!

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