La babele jazzistica londinese scardina i vecchi miti
Il mondo del jazz è spesso soffocato da una cortina di elitarismo e di compiacimento autoreferenziale: non è una storia nuova per il genere. Già alla fine della seconda guerra mondiale il dirompente be-bop si affermava con disappunto dei critici musicali. Frantz Fanon all’interno della sua oper
Jazz Samba
Negli anni '60, Stanley Gayetsky, in arte Stan Getz, vedeva la sua fama declinare, oscurata dalle nuove stelle del firmamento Jazz americano. Quando era quasi rassegnato ad abbandonare le luci della ribalta, fu l'incontro con la bossanova di Joao Gilberto, scoperto grazie a Charlie Byrd, a dargli nu
Fables of Faubus
Non c’è da meravigliarsi che una così importante parte della ricerca di una propria identità per gli afroamericani sia stata sostenuta da musicisti jazz. Molto prima che moderni saggisti e studiosi scrivessero di “identità razziale” come di un problema per un mondo multirazziale, i musicis