Il valore dei soldi – 1. Parole

a cura di Diego Begnozzi e Andrea Sciotto

Comincia con questo articolo un ciclo di Risikonomia sull’economia monetaria, cioè la branca dell’economia che studia la natura e il ruolo della moneta.

In principio era il Verbo. Certo, può sembrare blasfemo scomodare il Vangelo in un discorso sul denaro, definito per secoli lo sterco del diavolo. Ma più di ogni altro ambito delle discipline economiche, esso pare oscuro e imperscrutabile, come un vero e proprio mistero della fede. E su nessun altro ambito si sono create visioni tanto inconciliabili da generare scontri degni di una guerra di religione. Il senso, ben più prosaico, dell’incipit è che non è possibile addentrarsi in un campo così ostico senza soffermarsi un momento sulle parole.

Un esempio del ruolo non proprio positivo del denaro nei testi sacri.
Lippo Memmi, “Tradimento di Giuda” (1338-1345 ca.), Duomo di San Gimignano

Perciò, in principio, la domanda apparentemente più innocua: che cos’è la moneta?

E già cominciano i problemi. Si può dire che nella dottrina economica ufficiale, la natura della moneta sia una e trina. Essa è infatti contemporaneamente:

  • misura di valore: unità di misura con cui valutare i beni. In sua assenza, il valore di ciascun bene andrebbe confrontato con quello di tutti gli altri. Ad esempio una macchina nuova, anziché valere 15.000€, varrebbe, a scelta, 15.000 caffè, 750 cene fuori, 35 tonnellate di cipolle, 200 pulizie dal dentista, e così via.
  • mezzo di pagamento: strumento che consente di scambiare beni e servizi senza dover ricorrere al baratto (cioè senza doversi presentare in concessionaria con un camion pieno di cipolle).
  • riserva di valore: mezzo per garantire che i beni e servizi acquistabili oggi lo saranno anche in futuro più o meno alla stessa cifra. Ovvero, se oggi ho 15.000€ (certo, come no) e posso acquistare una macchina nuova, mi auguro che anche tra un mese, tra un anno o tra dieci mi possa permettere una macchina nuova con circa 15.000€.

Senza addentrarci subito in spiegazioni dettagliate, per ora ci limitiamo a dire che questa triplice natura è messa in discussione da alcune scuole del pensiero economico (ebbene sì, anche qui ci sono gli eretici). E a diffidarvi dal chiedere lumi a un esperto se non amate le dispute teologali.

La moneta è quindi uno strumento essenziale per il funzionamento di un’economia avanzata. La sua produzione e gestione è affidata alle banche centrali, organismi responsabili della politica monetaria – che può essere espansiva o restrittiva a seconda che aumenti o riduca la quantità totale di moneta che circola nell’economia.

La costruzione della nuova sede della Banca Centrale Europea a Francoforte (2014). La Bce è responsabile della politica monetaria dell’Eurozona, cioè dei 19 paesi che hanno adottato l’euro.

Per quale motivo la quantità di moneta in circolazione va gestita? Qui rispondere è relativamente più semplice: nonostante si sia detto che la moneta ha – o dovrebbe avere – la funzione di riserva, nel mondo reale il valore del denaro cambia in continuazione. Questo perché una determinata somma che ho in tasca oggi può essere scambiata con tre tipi di cose:

  • beni e servizi, il cui prezzo può variare nel corso del tempo. Si parla di inflazione quando mediamente i prezzi dei beni aumentano, e di deflazione quando diminuiscono.
  • denaro futuro, con un rendimento che può essere variabile o addirittura non noto.
  • valuta straniera, rispetto a cui la mia valuta si può deprezzare o apprezzare (ne abbiamo già fatto cenno qui).

Le continue variazioni del valore della moneta nel tempo possono avere effetti anche devastanti sull’economia (è il caso dei fenomeni di iperinflazione, cioè crescite esponenziali dei prezzi in un breve lasso di tempo). Per questo alle banche centrali è affidato il compito di regolare la quantità di moneta e stabilizzarne il valore.

Con questa infarinatura iniziale è ora possibile intraprendere il cammino verso i misteri del denaro. Se sarà una salita all’empireo o una discesa agli inferi, lo vedrà strada facendo il lettore.

Nelle prossime puntate, parliamo di banche centrali, inflazione, politica monetaria, finanza, bolle speculative, spread, svalutazioni competitive, regimi di cambio, bitcoin e Euro.

È un percorso tosto, ma voi seguiteci! Potremmo aver bisogno che chiamiate un medico se iniziamo a delirare durante il tragitto.

Ecco la lista delle puntate di Il valore dei soldi:
1. Parole
2. Il lavoro di Draghi
3. Il prezzo del movimento dei prezzi
4. Un’incompetente alla guida della BCE
5. Blocca i contagi, close the spreads!
6. Chi siete? Dove andate? Un fiorino!
7. In marcia verso un’economia di guera?
8. MESsage in a bottle

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