L’EVA di Samantha Cristoforetti: una passeggiata spaziale di 7 ore

Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo dell’EVA (anche chiamata passeggiata spaziale) effettuata da Samantha Cristoforetti.

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per l’operazione Minerva, ha svolto per la prima volta un’attività extraveicolare (EVA) il 21 luglio 2022. Nonostante avesse partecipato alla missione Futura nel 2014-15 e si fosse allenata a lungo per una camminata nello spazio, i piani furono modificati prima della partenza impedendole di compiere questa esperienza, che – per quanto suggestiva – è sempre finalizzata a migliorare il funzionamento dell’ISS. Finalmente durante la missione Minerva ha potuto coronare la sua carriera con un’EVA, che la rende anche la prima astronauta europea a svolgere tale incarico.

Cristoforetti e il collega Artemyev hanno quindi rilasciato dieci satelliti miniaturizzati CubeSat e installato sul modulo russo Nauka il Braccio Robotico Europeo. Il tutto è iniziato con circa 50 minuti di ritardo per via della pressurizzazione della camera di compensazione – necessaria per uscire dall’ISS –, e per le difficoltà riscontrate nell’apertura del portello del modulo russo Poisk.

Come ne ha parlato la stampa italiana?

L’Ansa si apre con un titolo che costituisce un grande classico quando si parla di Cristoforetti: “AstroSamantha, quasi sette ore fra le stelle”. AstroSamantha è infatti il nome del suo account Twitter, nonché il soprannome affettivo con cui la chiamano le persone che ne ammirano il lavoro e la figura. L’uso di tale appellativo comporta però anche un eccessivo avvicinamento della figura dell’astronauta, che viene allontanata dal piano professionale. Tutto ciò è ben evidente considerando che il collega russo con cui Cristoforetti ha effettuato l’EVA è nominato con il cognome (Artemyev) e non con il nome (Oleg) o un altro appellativo.

La testata fa un rapido resoconto delle attività svolte al di fuori della ISS e spiega che, per ragioni di sicurezza legate all’autonomia delle batterie che alimentano le tute degli astronauti, Cristoforetti e Artemyev sono stati fatti rientrare con un’ora di anticipo. Di conseguenza sono stati raggiunti tre dei quattro obiettivi previsti. “Resta perciò da installare un braccio telescopico dal modulo Zarya” si legge. Il tutto si svolgerà in una prossima EVA, che va però pianificata.

Rai News si concentra proprio sulla fine anticipata dell’EVA. Il titolo è “Interrotta con un’ora di anticipo la passeggiata spaziale di Samantha Cristoforetti”.

Si dedica poi alla tuta Orlan (russa) utilizzata da entrambi gli astronauti. “L’unica tuta per le passeggiate spaziali attualmente in uso, dopo che NASA ed ESA avevano deciso di sospendere l’utilizzo delle tute americane Emu (Extra-Vehicular Mobility Unit) in attesa di conoscere l’esito delle indagini sulle cause della perdita d’acqua avvenuta il 23 marzo scorso nella tuta dell’astronauta europeo Matthias Maurer. Un incidente simile a quello capitato a Luca Parmitano nel 2013”.

Il Corriere della Sera si concentra sull’aspetto pionieristico della vicenda fin dal titolo: “Samantha Cristoforetti, il video della sua passeggiata spaziale: è la prima volta di un’europea”.

Subito dopo si legge nuovamente: “Si tratta della prima missione condotta da una donna europea”. La componente testuale dell’articolo è molto concisa. L’approfondimento si situa nella sezione Corriere TV e si affida soprattutto al video di circa due minuti composto da alcuni estratti della trasmissione ufficiale diffusa in diretta da ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ESA (European Space Agency) e NASA (National Aeronautics and Space Administration).

Infine La Repubblica rimarca il carattere pionieristico dell’EVA di Cristoforetti ma attraverso le parole del collega Luca Parmitano, che ha partecipato a precedenti missioni: “Ancora una volta lei è un’apripista”. Torna nuovamente l’appellativo AstroSamantha e la testata si concentra più sul commento fatto in diretta da Gabriele Mascetti – responsabile del coordinamento scientifico dell’ASI – che sui fatti veri e propri.

Si riporta inoltre che “uno dei nanosatelliti lanciati da Artemyev ha sfiorato uno dei pannelli della Stazione, ma la Nasa esclude danni”. L’articolo si chiude con un riferimento alla guerra in Ucraina e alle conseguenze che ciò ha portato sulle esplorazioni spaziali: poche, grazie a un grande lavoro di cooperazione internazionale.

Leggo, scrivo e ne parlo. Sono una giornalista, un'insegnante. Mi occupo di diritti e conduco il podcast Cristianə a chi?

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