Il Giubileo di Elisabetta II: uno sguardo al passato
Qual è la storia di Elisabetta II, la regnante impassibile? Ripercorriamola in occasione del suo Giubileo di Platino.
E’ la sovrana più longeva della storia britannica, eppure sembra che il 70ennio di regno non l’abbia scalfita neanche un po’. Tra anni duri, celebrazioni e un susseguirsi di Primi Ministri, Elisabetta II è oggi tra i reali più amati nel mondo. Forse merito anche di un’umanità dimostrata pubblicamente specialmente negli ultimi anni, che l’ha avvicinata ai suoi sudditi più delle tragedie personali. Scendiamo a fondo nella storia di questa impassibile regnante, in occasione del suo Giubileo di Platino.
70 anni di storia
Non stiamo certo parlando qui di una vita come tutte le altre. E’ infatti epica l’esistenza che ha portato Elizabeth Alexandra Mary Windsor al suo Giubileo di Platino, festeggiato con quattro giorni di celebrazioni lo scorso fine settimana.
La Regina d’Inghilterra è divenuta negli anni una figura circondata di ammirazione e timore reverenziale, misteriosa nel suo contegno. Non si ha traccia di una singola gaffe, di un passo falso che potesse mostrarne il lato più umano al mondo. Nei momenti di sconforto, si è semplicemente chiusa tra le mura del castello di Windsor. Il luogo dove insieme alla sorella Margaret è cresciuta e che oggi è la sua residenza ufficiale.
La sua storia avvolge quella di tutti noi, rendendola da tempo presenza fissa nelle conversazioni, nelle battute, nei riferimenti: un pilastro della nostra società cui guardiamo a volte scettici, a volte curiosi, alle volte semplicemente sopraffatti dal dubbio che sia una persona in carne ed ossa.
Regina all’improvviso
Ha 26 anni Elisabetta II quando, nel Febbraio del 1952, viene incoronata Regina alla morte del padre Giorgio VI. Sale al trono già moglie di Filippo Mountbatten, principe dalla storia travagliata molto amato e longevo. Conosciuto per le battute a sfondo piccante che dispensava a servitù e giornalisti, è mancato a causa di un cuore malandato a 100 anni nel 2021.
La vita da Regina per Elisabetta nasce nello scandalo di uno zio inadatto al destino che gli si prospettava davanti. In un’epoca fatta di onore e di senso del dovere, Edoardo VIII, zio di Elisabetta II, prese la coraggiosa e consapevole decisione di non voler essere Re. Mai incoronato ufficialmente, decise di seguire una strada non più semplice dedicandosi completamente alla sua relazione con la pluridivorziata Wallis Simpson: fu proprio il matrimonio con quest’ultima a consegnare nelle mani del padre di Elisabetta II la corona.
Elisabetta, una volta Regina, votò la sua intera vita al servizio della Nazione. Da parte sua non uno scandalo, una mancanza, una carenza nei confronti dei sudditi. Un contegno a volte mal giudicato proprio dai sudditi, che in varie occasioni l’accusarono di freddezza e di porsi troppo al di sopra dei commoners. La sua discrezione e la suo condotta la portarono sempre a lavare i panni sporchi nella sua casa dorata, all’interno della quale i tabloid non erano ammessi.
Un clima di chiusura e di pudore estremo che ha reso difficile i rapporti con la stampa e l’opinione pubblica in alcuni episodi, ma che Elisabetta ha saputo superare con grande modernità e apertura, soprattutto in tempi recenti.
Una sovrana politica
Durante i suoi primi anni di Regno si fece notare per la sua determinazione e la forte caparbietà. Nel 1961 per esempio si recò in visita in Ghana, ignorando i timori per la sua sicurezza quando incontrò il presidente Kwame Nkrumah, ritenuto possibile obiettivo di attentati.
Si trovò, negli anni 70, a dover gestire le pressioni per l’indipendenza di alcuni Paesi del Commonwealth come la Rhodesia in Africa. Sempre più Stati ottennero l’indipendenza dando effettivamente il via sotto il Regno di Elisabetta II, ad uno dei più importanti processi di decolonizzazione del continente.
Fu alla fine degli ani ’70 e nel corso degli anni ’80 invece che la Regina ebbe un ruolo fondamentale nel consolidamento della sovranità canadese. Il processo che prese il nome di Rimpatrio della Costituzione Canadese, terminato nel 1982, mantenne la figura di Elisabetta come monarca in Canada, togliendole però ogni potere decisionale nella politica del Paese.
L’annus horribilis di Elisabetta II
Fu il 1992 che vide Elisabetta festeggiare il suo quarantesimo anniversario della sua ascesa al trono e contemporaneamente essere afflitta da una serie di scandali e sventure.
Definito da lei stessa annus horribilis durante un suo discorso di quell’anno, la Regina vide nello stesso periodo un dilagare sempre maggiore di sentimenti anti-monarchici, unitamente allo sfasciarsi delle vite private dei suoi figli con annesso banchetto dei tabloid britannici.
Il divorzio tra il figlio Andrea e la moglie Sarah Ferguson aprì il sipario sulle vite private della Firm a marzo del ’92. Lo scandalo della separazione fu accentuato dalla conferma dei tradimenti da parte di entrambi i coniugi, con dovizia di dettagli da parte dei tabloid (non si risparmiarono neanche nel pubblicare foto di una Fergie senza limiti in vacanza con l’amante). Poi fu il turno di Anna a divorziare dal marito, il capitano Mark Philips, ad Aprile.
A chiudere un anno da dimenticare vi fu infine il triste incendio che si dipanò dalla Cappella Reale del castello di Windsor il 20 Novembre del ’92 e che portò alla discussione su chi dovesse pagare i lavori di ristrutturazione. La Regina decise di iniziare a pagare ufficialmente le tasse, contribuendo in questo modo ai lavori che avrebbero portato il castello al suo splendore originario.
Diana Spencer
Ma l’evento che forse più di tutti devastò Elisabetta II fu quello causato dal divorzio del primogenito Carlo dall’amatissima Principessa del Popolo, Diana Spencer. Quest’ultima iniziò a confessare come funzionava il duro macchinario della famiglia reale inglese. Anni di tradimenti da parte del marito e la totale indifferenza dell’istituzione l’avevano piegata.
Carlo non aveva, di fatto, mai interrotto la sua relazione con Camilla Parker Bowles, iniziata ancor prima di conoscere Diana. Il trapelare di telefonate intercettate tra i due amanti e di lettere appassionate, segnarono il destino del matrimonio, in cui Elisabetta aveva creduto fino alla fine, negando spesso l’evidenza dei fatti.
Il divorzio divenne effettivo nel 1996, solo un anno prima della tagica morte di una nuovamente libera ed innamorata Diana, a causa di un incidente automobilistico a Parigi.
Dopo la scomparsa di Diana, Elisabetta II fece l’unica cosa che il suo senso del dovere le disse di fare: proteggere i suoi due nipoti adolescenti, portandoli lontano e facendoli sparire per un po’ dalla circolazione. Una scelta che non piacque affatto agli inglesi che iniziarono a criticarla apertamente.
Dopo una settimana di isolamento, Elisabetta si rese conto che una vita di dovere, di attaccamento alla tradizione e di autocontrollo, l’avevano allontanata dal suo popolo. Tornò a Londra da Balmoral insieme ai nipoti, incontrò i sudditi e palesò il lutto che stava vivendo insieme alla famiglia.
Fece issare la bandiera a mezz’asta su Buckingham Palace e in un drammatico discorso alla nazione ricordò Diana. Ne evidenziò i lati del carattere della dolcezza e della comprensione, ne esaltò l’essere una brava madre. E infine spiegò i motivi che l’avevano tenuta lontano dai sudditi, con l’amore di una nonna che voleva solo proteggere i giovanissimi nipoti.
i primi 70 anni di Elisabetta II
Il passato di Elisabetta II può straniare: salita in fretta sul trono, tra vicende più o meno scabrose ha speso la sua vita a difesa dell’istituzione che rappresenta. Del resto l’essere la Regina d’Inghilterra è comunque un lavoro, e poco importa quanti attacchi tu possa ricevere in quanto donna in un mondo di uomini o quanti scandali possano causare i tuoi figli.
Divorzi e indipendenze, tradimenti e innovazioni sono state accolti dalla Sovrana sempre e comunque con l’apertura mentale tipica di chi è convinto di dover ancora imparare molto per salvaguardare al meglio gli interessi della propria nazione.
Se molto è stato detto e scritto sulla storia di Elisabetta II, la sovrana impassibile, c’è ancora molto di cui parlare in merito a questa incredibile donna, moderna e longeva, simbolo e pilastro del mondo a cavallo di due secoli.
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